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Parco Nazionale del Pollino

Il Parco Nazionale del Pollino è uno dei parchi nazionali italiani più recenti essendo stato istituito nel 1993, il progetto iniziale risale però al 1968.
E' fra i più grandi parchi europei con i suoi 192.565 ettari che interessano 32 comuni della Calabria e 24 comuni della Basilicata e una popolazione residente di 170 mila abitanti.
E' un parco montano costituito dai Massicci del Pollino e dell'Orsomarso con vette che superano i 2200 metridi altitudine sul livello del mare e una morfologia tipica delle montagne mediterraneo di tipo calcareo. Eventi climatici e geologici vi vi hanno scavato gole profonde e modellateestesi pianori sovrasti da pareti e timpe rocciose su cui si aprono numerosissime grotte.
All'interno del Parco sono presenti 4 Riserve Naturali Orientate preesistenti all'istituzione del Parco (Valle del Fiume Lao, Gole del Raganello, Valle del fiume Argentino, Rubbio) e 41 Siti di importanza Comunitaria (SIC), aree inserite nella rete europea Natura 2000 di salvaguardia degli habitat e delle specie più a rischio in Europa. Sono inoltre state delimitate 5 Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la salvaguardia degli Uccelli.
La fauna è ricca di specie di altissimo valore naturalistico, minacciate o altrove scomparse.
Numerosissime inoltre sono le specie relitte ed endemiche della flora.
Non meno ricche le emergenze storiche e culturali, legate ad una antichissima frequentazione del Massiccio del Pollino, che ha modellato l'aspetto in particolare nei fondovalle.
Il simbolo del Parco è il Pino Loricato (Pinus leucodermis), un relitto glaciale che ha il suo luogo d'origine nei Balcani e che si trova abbarbicato in forme maestose e contorte su costoni rocciosi anche d'alta quota.


Il Costume
In tutto il comprensorio del Parco Nazionale del Pollino la festa universalmente riconosciuta come caratterizzante l'intero orizzonte religioso, magico e simbolo della popolazione che vive ai piedi del massiccio è la festa della Madonna del Pollino, dal rituale complesso che si dipana per l'intero periodo estivo e coinvolge tutte le comunità sia lucane che calabresi proiettandosi ben oltre il confine delle due regioni, come testimonia l'afflusso di migliaia di fedeli, turisti e semplici curiosi che si mescolano alle donne anziane, spesso nei loro variopinti costumi albanesi, le quali garantiscono alla manifestazione la sua anima più genuina e arcaica. La festa si svolge in tre momenti distinti: la prima domenica di giugno la Madonna del Pollino viene trasportata in processione dal paese fino al Santuario settecentesco eretto in suo onore sull'orlo di una rupe, appollaiato come un nido d'aquila. Il primo fine settimana di luglio si svolge la festa vera e propria con una lunga, variopinta e disordinata processione sul pianoro attorno al Santuario e nelle aree vicine che culmina col tradizionale incanto che assegna simbolicamente la statua per un anno alla comunità che presenta l'offerta più alta. Ogni gruppo partecipante spesso proveniente da luoghi assai lontani, rimane per più giorni al Santuario costruendosi rudimentali baracche di legna e frasche, in un ritorno alla natura che per molti di essi non ha mai cessato di far parte dell'orizzonte quotidiano di vita. La statua rimane nel Santuario fino alla seconda domenica di settembre quando ha inizio la terza fase della festa con la ridiscesa della Madonna nella chiesa di San Severino Lucano, con un'altra ricca e bella processione. La festa ha attirato l'interesse anche degli studiosi del folklore e delle tradizioni popolari primo fra tutti l'inglese Norman Douglas che vi assisté all'inizio del Novecento lasciandocene una vivida descrizione. Purtroppo l'apertura di una strada carrabile d'accesso ha posto anche quassù , a 1537 metri d'altezza i problemi della vita quotidiana nelle grandi città, come il parcheggio di auto e pullman e dello smaltimento dei rifiuti, mentre la massiccia partecipazione dei fedeli porta a un inconsulto taglio di arbusti e vegetazione. Inoltre sono sempre più presenti i fenomeni legati al consumismo e a comportamenti che non si armonizzano con la sacralità della festa. Ciononostante questa manifestazione collettiva riporta ogni anno alla luce l'anima profonda della cultura e della società che nei secoli e nei millenni ha vissuto sul Pollino utilizzandone accortamente le risorse.


Tratto da un cartello esposto a San Severino Luc.

Autore: Ilario Principe

 

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